- ValerioLover Member
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E' di nuovo in pista dopo appena un mese di lavori. Il Pie' di marmo, il piedone caro ai romani che calza la crepida (tipica calzatura greca), ha riacquistato il suo smalto originale al termine del restauro realizzato dall' Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico - Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dal FAI - Fondo Ambiente Italiano, grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo.
Situato in via Santo Stefano del Cacco, angolo con via Pie' di marmo, nel cuore del centro storico, il monumento e' stato il bene piu' votato nel Lazio nel 2010 nell'ambito della quinta edizione de "I Luoghi del Cuore", il censimento nazionale dei luoghi da non dimenticare realizzato dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L'opera ed il suo basamento, scolpiti in un unico blocco di marmo, erano molto degradati per le vicissitudini storiche e il deterioramento dei materiali esposti all'aperto. Il piede, fratturato in due parti, e' stato rimontato in passato con una vistosa integrazione che ne ha seguito la forma. Un grande tassello triangolare in marmo bianco integra una lacuna nel lato destro del basamento; si tratta di un intervento risalente probabilmente all'ultimo rimontaggio durante il quale erano state realizzate anche stuccature in cemento di colore grigio. Le superfici del marmo risultavano molto erose e contrassegnate da punti bianchi causati da urti e maltrattamenti subiti nel tempo. Alghe di colore nero macchiavano le superfici orizzontali del marmo.
Anche il basamento in mattoni e la semicolonna erano piuttosto danneggiati. Inoltre, per un'altezza di circa 50 cm. da terra, si era formata una spessa crosta calcarea di colore scuro dovuta agli schizzi dell'acqua che rimbalza sul terreno portando con se' detriti di ogni genere. Il restauro e' stato articolato in due fasi. Pulitura delle superfici: eseguita con impacchi di biocida e interventi meccanici di bisturi e spazzolini. Integrazione delle lacune: con martello e scalpello sono state rimosse tutte le vecchie stuccature in cemento e sostituite con altre nuove, realizzate con un impasto colorato di calce idraulica e polveri di marmi colorati.
L'intervento e' stato eseguito dalla ditta Carlo Usai, sotto la Direzione Tecnico-Scientifica della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale
Fonte: Agi.it
Situato in via Santo Stefano del Cacco, angolo con via Pie' di marmo, nel cuore del centro storico, il monumento e' stato il bene piu' votato nel Lazio nel 2010 nell'ambito della quinta edizione de "I Luoghi del Cuore", il censimento nazionale dei luoghi da non dimenticare realizzato dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L'opera ed il suo basamento, scolpiti in un unico blocco di marmo, erano molto degradati per le vicissitudini storiche e il deterioramento dei materiali esposti all'aperto. Il piede, fratturato in due parti, e' stato rimontato in passato con una vistosa integrazione che ne ha seguito la forma. Un grande tassello triangolare in marmo bianco integra una lacuna nel lato destro del basamento; si tratta di un intervento risalente probabilmente all'ultimo rimontaggio durante il quale erano state realizzate anche stuccature in cemento di colore grigio. Le superfici del marmo risultavano molto erose e contrassegnate da punti bianchi causati da urti e maltrattamenti subiti nel tempo. Alghe di colore nero macchiavano le superfici orizzontali del marmo.
Anche il basamento in mattoni e la semicolonna erano piuttosto danneggiati. Inoltre, per un'altezza di circa 50 cm. da terra, si era formata una spessa crosta calcarea di colore scuro dovuta agli schizzi dell'acqua che rimbalza sul terreno portando con se' detriti di ogni genere. Il restauro e' stato articolato in due fasi. Pulitura delle superfici: eseguita con impacchi di biocida e interventi meccanici di bisturi e spazzolini. Integrazione delle lacune: con martello e scalpello sono state rimosse tutte le vecchie stuccature in cemento e sostituite con altre nuove, realizzate con un impasto colorato di calce idraulica e polveri di marmi colorati.
L'intervento e' stato eseguito dalla ditta Carlo Usai, sotto la Direzione Tecnico-Scientifica della Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale
Fonte: Agi.it
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