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Valerio
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I ribelli di Bengasi contano di far cadere Muammar Gheddafi in due settimane. "Siamo in una fase decisiva", ha spiegato l'inviato del Consiglio transitorio libico a Parigi, Mansur Saif al Nasr, alla radio francese, "abbiamo il controllo pieno di Zawiyah, che ci spiana la strada per Tripoli. Cio' consentira' alla popolazione di li' (Tripoli, ndr) di ribellarsi. Presto libereremo tutto il sud dell Libia e speriamo di celebrare la vittoria entro la fine del Ramadan", che cade attorno al 31 agosto.
TRIPOLI ACCERCHIATA DAI RIBELLI DI BENGASI
La capiale libica, intanto, appare accerchiata dai ribelli di Bengasi, ma in citta' non vi sono segni che facciano pensare a una imminente battaglia per la sua conquista. L'esercito di Muammar Gheddafi - impegnato nei combattimenti a Zawiyah (l'unico centro petrolifero a ovest, a 50 km dalla capitale libica) e reduce dalla sconfitta subita nei combattimenti per il controllo di Garyan, 80 chilometri a nord, Sorman e Tiji - e' riuscito nelle ultime ore a dare un segno di vitalita' lanciando un missile scud che avrebbe dovuto centrare un obiettivo a Brega, perduta nei giorni scorsi, e che invece e' finito nel deserto.
Nell'arsenale del regime vi sono, scrive la BBC, oltre 200 Scud, ma non e' chiaro se l'esercito sia nelle condizioni logistiche di lanciarli. La manovra a tenaglia dei ribelli ha segnato un'accelerazione degli avvenimenti e una rottura dello stallo sul piano militare. Il rais si e' fatto sentire con un messaggio radiotelevisivo, difficile da comprendere perche' la trasmissione era disturbata, tanto che anche i funzionari del governo in ascolto hanno dovuto faticare non poco per mettere insieme la parole di Gheddafi e offrirle ai giornalisti. Le poche frasi comprese erano queste: "La fine del colonialismo e' vicina. La fine dei topi e' vicina; essi fuggono di casa in casa".
IMMIGRATI: MARONI, SE STOP A GUERRA IN LIBIA EMERGENZA FINITA
"Se non ci fosse la guerra in Libia, potrei dire che l'emergenza immigrazione e' finita", ha dichiarato intanto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso della tradizionale conferenza stampa di Ferragosto al Viminale. Fino al 31 luglio sono sbarcati in Italia 24.769 migranti provenienti dalla Tunisia e 23.267 dalla Libia. Tuttavia, con la firma dell'accordo di cooperazione Italia-Tunisia, lo scorso 5 aprile, il numero di migranti provenienti dal Paese nordafricano e' drasticamente diminuito - ha spiegato Maroni - (da 14.390 di marzo, a 3.504 di aprile e 597 di maggio). Dalla Libia invece continuano ad arrivare (solo a luglio 2.055 migranti). "Con la Tunisia", ha aggiunto Maroni, "c'e' un interlocutore, che e' il governo tunisino e cio' ci sta consentendo di tenere sotto controllo il fenomeno, con la Libia no". "Finche' ci sara' la guerra in Libia", ha aggiunto il ministro dell'Interno, "il controllo dell'immigrazione non sara' possibile, per questo chiediamo una soluzione rapida delle operazioni militari che e' l'unico modo per gestire il fenomeno".

Fonte: Agi.it

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