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Salve Lettori,
Leonardo da Vinci era probabilmente un genio dispettoso e così amante dei giochi di logica da disseminare le sue opere di “indizi”.
Perché prima di tutto sapeva che il suo genio sarebbe sopravvissuto al tempo e perché in fondo il suo caratteraccio si compiaceva di crear dispetto. E la `Gioconda´, con le lettere dell’alfabeto negli occhi e i numeri sotto i ponti, ne è la dimostrazione evidente.
In mille ci si sono spaccati la testa sull’identità e l’allocazione della Gioconda, ma ora - a dire di una studiosa savonese che ha scritto il libro `Enigma Leonardo: La Gioconda. In memoria di Bianca´, di prossima uscita - il mistero potrebbe essere risolto. Dunque Carla Glori, dopo anni di studi, porta fatti storici precisi e li indica nella sua ricerca, inviata per ogni riscontro al Departement del Peintures del Louvre.
E parte, per l’identificazione del luogo, dal numero `72´ scoperto da Silvano Vinceti (giornalista, scrittore e attualmente presidente del Comitato nazionale per la salvaguardia dei beni storici, culturali e ambientali) e tracciato sotto le arcate del ponte che si intravede sopra la spalla sinistra della Gioconda, a destra di chi guarda l’opera.
Glori, che aveva già individuato nella Gioconda la nobile Bianca Giovanna Sforza (e Vinceti aveva individuato nell’occhio sinistro dell’enigmatica signora una `S´ e una `G´), si dice convinta - grazie ad una documentazione storica ponderosa - che lo sfondo alla Gioconda sia Bobbio, centro medioevale del piacentino. Il ponte sarebbe Ponte Gobbo, detto ponte Vecchio, devastato dall’onda del fiume Trebbia nel 1472. E per Leonardo, che deve aver amato l’idea di far spremere le meningi ai posteri, quel `72´ era un indizio importante. Altro che riferimenti esoterici.
«L’anno 1472 - scrive Glori nella sua ricerca - è stato in assoluto quello più rovinoso per il ponte Gobbo. La documentazione d’archivio riferita agli studi del Tosi, riguarda fatti storici precisi: vennero distrutti gli argini fin dove vi era il bordo e l’ospedale san Lazzaro crollò integralmente e non venne più ricostruito». Dunque, secondo la studiosa savonese, Leonardo «ha apposto il numero `72´ sotto l’arcata del ponte Gobbo per ricordare quella devastante piena del Trebbia e probabilmente per far sì che qualcuno identificasse l’emblematico ponte ed il luogo che fa da sfondo alla Gioconda»..