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Usa, la nipote di un genovese  chiede 500 mila euro all’Italia Empty Usa, la nipote di un genovese chiede 500 mila euro all’Italia

Dom Dic 19 2010, 17:12

Usa, la nipote di un genovese  chiede 500 mila euro all’Italia Svl92g
GIORNALE DEL FORIX

Salve, Forixiani!
Ritrova in America un certificato di credito del Regno d’Italia del 1907 e altri sottoscritti in seguito, intestati al nonno e ora vuole dallo Stato italiano la restituzione dei prestiti per circa 500mila euro. È il 19 marzo 1907 quando Stefano di Giovanni Perazzo, 22 anni, origine genovese, sottoscrive il certificato di debito pubblico con il Regno d’Italia numero 505,668 per l’importo di lire 187,50 (rendita netta 3,50% con cedola annuale di riscatto). Subito dopo la prima guerra mondiale presta all’allora Regno d’Italia altri soldi, sempredi più. Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale Perazzo emigra negli Stati Uniti, a New York, da dove continua a prestare soldi al suo paese in difficoltà economiche (il 1° luglio 1934 sottoscrive un certificato di prestito al Regno di lire 4.500). E da allora continua a prestare soldi al Regno d’Italia fino al termine della seconda guerra mondiale. Poi negli anni Sessanta, quando ormai ricco avrebbe voluto tornare nel proprio paese, trova la morte negli Stati Uniti. Lascia due figli e una nipotina, Susanne.

Qualche mese fa Susanne Perazzo, ormai una donna matura con marito e figli, trova in un baule di una delle case paterne di Dayton in Ohio (località nota per gli omonimi accordi del 1995 che misero fine alla guerra nella ex Jugoslavia), tutti i vecchi certificati di credito del nonno.

Contatta la cugina italiana Adriana Forgi informandola della scoperta. Ora la famiglia Perazzo, assistita dagli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona del foro di Roma ha deciso di battere cassa alla Repubblica italiana, subentrata nei rapporti attivi e passivi al Regno d’Italia, per riavere indietro i prestiti, a cominciare da quello del 1907.

Tra interessi, rivalutazione e capitalizzazione, il credito di Perazzo, secondo i suoi legali, ammonta a una somma di oltre 500mila euro. «Un certificato di credito - spiega l’avvocato Orecchioni - non viene prescritto e la signora Perazzo ha scoperto i documenti solo di recente. Quanto all’importo, lo abbiamo fatto calcolare da un esperto in materia».



Cordiali Saluti,
Forix Journal.
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